

LECCO YOGA
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La Catena Del Karma
Un giorno, mentre Buddha attraversava un villaggio coi sui discepoli, un uomo gli sputò in faccia. Buddha si asciugò con calma il viso col Suo mantello e non ebbe una parola di irritazione nei confronti di quella persona. Ma questo era troppo per i Suoi discepoli. Ananda, uno dei più vicini al Buddha, disse con collera:"E' un sacrilegio! la moderazione non implica che chiunque possa permettersi ogni cosa senza essere punito. Noi non sopporteremo questo insulto!" Buddha replicò: " Non ti innervosire inutilmente, se non vuoi creare un anello in più alla catena del tuo Karma. Forse in passato ho fatto del male a questa persona e ora, il debito è saldato. Il conto è chiuso. Questo uomo mi ha liberato da un Karma passato e io gliene sono molto riconoscente. E' per lui che sono venuto in questo villaggio. se egli non mi avesse sputato in volto, io mi sarei trovato di fronte a un grande dilemma." Buddha aggiunse: " Perchè reagite con tanta vivacità? Se la collera si impadronisse di voi e puniste quest'uomo, non fareste che aggiungere un anello alla catena del vostro karma. Devo regolare i miei conti con tutti gli esseri e gli oggetti, purificare tutte le relazioni tessute dalla collera, l'insolenza, l'odio, l'attaccamento, l'avidità ecc. Perchè solo colui che ha neutralizzato tutte le azioni è un'anima perfettamente libera."

Sogni che diventano realtà
Tutti nel mondo dovrebbero poter dormire senza paura almeno per una notte.
Tutti dovrebbero sentirsi sazi almeno per un giorno. e dovrebbe esserci almeno un giorno in cui nessuna vittima della violenza debba far ricorso agli ospedali. Tutti dovrebbero aiutare i poveri e i bisognosi offrendo il proprio servizio disinteressato almeno per un giorno.
Facciamo che tutti questi sogni si realizzino

La mente che mente
Fai tacere la mente con le sue trappole.
Fermati siediti e riempiti del vuoto.......
e cosi in esso ti perderai
e allora troverai il tutto

Il Corpo
Bisogna avere rispetto del corpo, averne cura, perchè è la causa di Dio.
Il corpo è un miracolo, un mistero
Sebbene tu ci abiti, non hai guardato dentro i suoi misteri.
E' il più complesso fenomeno che esista, il suo funzionamento è un miracolo, ma questo non è niente comparato alla divinità che risiede in esso.
Entra nel corpo e stai entrando in un mondo di mistero.

Medita
Colui che studia tanto ( che pratica meditazione) e lavora assiduamente per miglirare il corpo e la mente, per diventare una persona migliore è chiamato " Uomo di grande spirito". Le persone che usano tale grande spirito per uno scopo sociale, ovvero per insegnare la retta via a molte persone e per attuare il bene colletivo sono chiamati "INSEGNATI"

Il Profumo Della Rosa
Uno sparo oscurò il sole e il colombo cadde, ferito a morte; più in alto le ali della sua compagna fremettero, impazzite dalla paura. Poi il tempo riprese il suo cammino e una scia di dolore e di morte accompagnò la colomba fino alla quercia dove palpitava il nido; allora l'albero capì le sue vibrazioni d'angoscia, cercò di proteggerla e la nascose abbassando pietosamente i suoi rami. Dall'albero accanto un pettirosso aveva seguito il dramma. "L'uomo è malvagio"- commentò - "E' il padrone dell'Universo e può decidere del nostro destino, come del suo". " E' vero: l'uomo può decidere il nostro destino come il suo"- gli rispose la quercia - "e può dunque scegliere di fare il male o il bene. Ma non è il padrone dell'Universo. Ora ascoltami attentamente. L'universo è soltanto il giardino di Dio, dove Egli si aggira osservando amorosamente tutti i suoi Fiori e la terra è come un'immensa rosa dove brulicano miriadi di insetti, di ogni forma e dimensione. Storditi dal profumo del fiore, essi si perdono tra la seta dei suoi petali, prendendo mille strade diverse. Senza sapere dove son diretti. Essi credono di decidere liberamente la loro direzione, ma, inconsapevolmente, anelano tutti al cuore della rosa, colmo di nettare. Il problema è che non prendono la via più breve per arrivarvi, non conoscendola. In definitiva scelgono soltanto di seguire il profumo del fiore. Ma alla fine tutti , ciascuno al suo momento, arriveranno a gustare la dolcezza e l'essenza delle rosa, poiché essa è destinata a ogni essere; molti però vi riusciranno solo dopo aver camminato e sbagliato direzione per moltissimo tempo." " E non ci sarebbe un modo per sapere dove si trova il cuore della rosa e arrivarvi al più presto?" " Se ci pensi bene c'è. Ci sono infatti degli insetti che, usando appunto le ali di cui tutti sono dotati, si alzano in volo, staccandosi dai morbidi e profumati petali. Dall'alto possono così individuare la meta e dirigersi al centro del fiore". " Se ho ben capito, allora, gli uomini sulla Terra sono come gli insetti sulla rosa. Ci sono quelli che si inebriano delle gioie che possono dare loro le cose del mondo e per raggiungerle commettono degli errori senza capire che, per arrivare alla vera Gioia, vi sono altre strade da percorrere. In effetti sono liberi di scegliere e anche di sbagliare. Si comportano come gli insetti storditi dalla bellezza e dal profumo dei petali della rosa. In realtà, senza saperlo, stanno cercando una felicità immensamente più grande. E' Vero?" concluse il pettirosso. " Certamente - rispose la quercia - ma scegliendo la strada sbagliata si stanno soltanto allontanando da Quella Felicità, dal Nettare della Rosa, ritardando il momento in cui potranno godere di Essa. Ma il destino di tutti gli esseri è proprio quella Beatitudine Infinita che coloro che si staccano dai desideri delle cose del mondo raggiungono prima degli altri." " Sono gli insetti che volano sopra i petali e che puntano direttamente al Cuore della Rosa?" " Si, proprio quelli....In realtà non esistono strade diverse, ma un'unica strada....che ciascuno scegliere di percorrere più o meno rapidamente, verso un unico destino. Se guardi bene infatti puoi anche vedere come il Signore sta tenendo in mano quella rosa e come, accarezzandola, la porta ogni tanto al Suo Cuore."

Il Giudizio
In un villaggio viveva un vecchio molto povero, ma perfino i re erano gelosi di lui perché aveva un bellissimo cavallo bianco; non si era mai visto un cavallo di una simile bellezza, una forza, una maestosità… i re offrivano prezzi favolosi per quel cavallo, ma l’uomo diceva a tutti: “Questo cavallo non è un animale per me, è come una persona. E come si può vendere una persona, un amico?”. L’uomo era povero, la tentazione era forte, ma non volle mai vendere quel cavallo.
Un mattino scoprì che il cavallo non era più nella stalla. L’intero villaggio accorse e tutti dissero: “Vecchio sciocco! Lo sapevamo che un giorno o l’altro ti avrebbero rubato il cavallo. Sarebbe stato molto meglio venderlo. Potevi ottenere il prezzo che volevi. E adesso il cavallo non c’è più, che disgrazia!”.
Il vecchio disse: “Non correte troppo! Dite semplicemente che il cavallo non è più nella stalla. Il fatto è tutto qui: il resto è solo giudizio. Se sia una disgrazia o meno non lo so, perché questo è solo un frammento. Chissà cosa succederà in seguito?”. Ma la gente rideva, avevano sempre saputo che era un po’ matto.
Dopo quindici giorni, una notte, all’improvviso il cavallo ritornò. Non era stato rubato, era semplicemente fuggito, era andato nelle praterie. Ora non solo era ritornato, ma aveva portato con sé una dozzina di cavalli selvaggi.
La gente di nuovo accorse e disse: “Vecchio, avevi ragione tu! Quella non era una disgrazia. In effetti si è rivelata una fortuna”.
Il vecchio disse: “Di nuovo state correndo troppo. Dite semplicemente che il cavallo è tornato, portando con sé una dozzina di altri cavalli… chissà se è una fortuna oppure no? È solo un frammento. Fino a quando non si conosce tutta la storia, come si fa a dirlo? Voi leggete solo una parola in un’intera frase: come potete giudicare tutto il libro?”.
Questa volta la gente non poteva dire nulla, magari il vecchio aveva ragione di nuovo. Non parlavano, ma nell’intimo sapevano bene che il vecchio aveva torto: dodici bellissimi cavalli, bastava domarli e poi si potevano vendere per una bella somma.
Il vecchio aveva un unico figlio, un giovane che iniziò a domare i cavalli selvaggi. E dopo una sola settimana, cadde da cavallo e si ruppe le gambe. Di nuovo la gente accorse, dicendo: “Hai dimostrato un’altra volta di avere ragione! Non era una fortuna, ma una disgrazia. Il tuo unico figlio ha perso l’uso delle gambe, ed era l’unico sostegno della tua vecchiaia. Ora sei più povero che mai”.
Il vecchio disse: “Sempre a dare giudizi, è un’ossessione. Non correte troppo. Dite solo che mio figlio si è rotto le gambe. Chissà se è una disgrazia o una fortuna?… non lo sa nessuno. È ancora un frammento, non ne sappiamo mai di più…”.
Accadde che qualche settimana dopo il paese entrò in guerra, e tutti i giovani del villaggio furono reclutati a forza. Solo il figlio del vecchio fu lasciato a casa perché era uno storpio. La gente piangeva e si lamentava, da ogni casa tutti i giovani erano stati arruolati a forza, e tutti sapevano che la maggior parte non sarebbe mai più tornata, perché era una guerra persa in partenza, i nemici erano troppo potenti.
Di nuovo, gli abitanti del villaggio andarono dal vecchio e gli dissero: “Avevi ragione, vecchio: la tua è stata una fortuna. Forse tuo figlio rimarrà uno storpio, ma almeno è ancora con te. I nostri figli se ne sono andati, per sempre. Almeno lui è ancora vivo, a poco a poco ricomincerà a camminare, magari solo zoppicando un po’…”.
Il vecchio, di nuovo, disse: “Continuate sempre a giudicare. Dite solo che i vostri figli sono stati obbligati a partire per la guerra, e mio figlio no. Chi lo sa… se è una fortuna o una disgrazia. Nessuno lo può sapere veramente. Solo dio lo sa, solo la totalità lo può sapere”.
Non giudicare, altrimenti non sarai mai unito alla totalità. Sarai ossessionato dai frammenti, vorrai trarre delle conclusioni basandoti solo su dei particolari. Una volta che hai espresso un giudizio, hai smesso di crescere. Di fatto, il viaggio non finisce mai. Un sentiero finisce, e ne inizia un altro. Una porta si chiude, e un’altra se ne apre…

Chi non cerca, non trova!
Di questi tempi, il diavolo ha una gran da fare per impedire ai cercatori di trovare il Tesoro nascosto nelle loro anime. Del resto, la tentazione fa parte del suo specifico lavoro e la sua più grande gioia, in verità, non è nel rubare anime a Dio - egli ben sa che ciò sarebbe solo temporaneo e che prima o poi dovrebbe restituiGliele! ma nel rubare il più possibile la loro realizzazione, affinchè non rimanga disoccupato prima di andare in pensione ...... E' per questo, dunque, che si prodiga in ogni modo per sviare l'uomo dal sentiero della ricerca di Dio. Incomincia dai gradi più facili: " Il denaro è tutto, lo sai? Senza esso non sei nessuno! Vieni alla mia scuola e ti dirò come fare ad averne a palate". E allora, nelle sue lezioni private, insegna che, se stai alla legge, sei un emerito fesso; paghi, paghi, paghi, ma per chi? Prova ad evadere un pò le tasse! Alza un pò i prezzi. Metti della merce meno pregiata, ma falla pagare come se lo fosse..... vedrai quanti soldi in capo in un mese! Non si tratta di un furto. E poi, fan tutti così!
Poi, in classe successiva, ti suggerisce come fare per scalare più in alto nella carriera: " Non farti mai mettere sotto dagli altri. Tua moglie? Sarà felice quando sarai importante e quindi gradirà che tu passi tutto il tuo tempo con persone importanti, amici e colleghi. Dei figli, poi, non darti troppa pena. Farai loro un bel regalo e tutto è sistemato...." La scuola continua. Gli anni passano veloci, un diploma dietro l'altro! Un desiderio dopo l'altro, sembra non avere mai fine. Dove porterà? "Suvvia, non porti troppi problemi! Vivi e lascia vivere. Si vive una sola volta, Godi la vita!" Questa, più o meno, è la tecnica di adescamento e di addestramento operata dal diavolo. quanto più uno è intelligente, tanto più abile egli è nel rispondere a tutti i suoi quesiti: avrà sempre una motivazione che l'appagherà per metterlo a tacere e soggiogarlo. Un giorno però, anche il diavolo ebbe del filo da torcere con un tipo che ormai non si faceva più incastrare da niente e da nessuno. Era un cristiano di regola rigida; andava tutte le mattine alla messa e faceva sempre la comunione. Partecipava a riunioni comunitarie di preghiera, dove egli diceva di sentire la viva presenza dello Spirito Santo, che si esprimeva con carismi diversi. Pregava mattina, mezzogiorno e sera e sapeva citare a memoria qualunque passo della Bibbia. Ogniqualvolta il diavolo tentava di suggerirgli un'evasione, la risposta era ferma, decisa: un rifiuto sempre suffragato dalle Sacre Scritture. Non c'era ricchezza che lo allettasse, evitava le compagnie promiscue in modo che nemmeno il più piccolo desiderio carnale lo turbasse, aveva il più grande disprezzo per la fama e il prestigio. Insomma, chi lo avesse incontrato, avrebbe detto che si trovava davanti ad un asceta in odore di santità. Questo cristiano aveva sentito parlare di un grande maestro spirituale e fu mosso dalla curiosità di incontrarlo. Il povero diavoletto era disperato e conoscendo bene quel divino Maestro, sapeva che aveva perso la sua battaglia. Si rivolse allora a Lucifero e gli chiese se avesse qualche corso speciale da consigliagli per essere più agguerrito contro i casi più tenaci. Segui degli studi particolari e si preparò insieme ad una equipe di esperti. Poi si ripresentò al cristiano con gli amici, pronti a farlo cadere. Quando il giovane giunse al cospeto del grande guru, dopo un impervio viaggio fra un popolo di cui non sapeva nulla, vedendolo circondato da tanto onore e seduto su un trono ricco di velluti e di gioielli, sentì una voce dentro che gli diceva: " Vedi, non può essere nemmeno un santo, giacchè non ha umiltà. Guarda come si fa idolatrare. la Bibbia condanna l'idolatria!. Qualche tempo dopo, incominciò ad inquietarsi, perchè il maestro in tutte le riunioni non l'aveva ancora guardato nemmeno una volta. E allora sentì una nuova voce che gli diceva dentro: " Non ti degna nemmeno di uno sguardo. Se fosse un santo veggente ti sorriderebbe vedendo tutte le tue penitenze e ti manifesterebbe delgi apprezzamenti per tutte le tue preghiere. Forse, però, tu non ti chini come fanno gli altri, ai suoi piedi. E lui sarà urtato da questo tuo atteggiamento di sufficienza". Un giorno, il giovane cristiano venne a scoprire alcuni lati umani del maestro: per esempio mangiava come tutti gli altri, sudava, si faceva aria con pezzo di carta; a volte sembrava perdere l'equilibrio e scivolare e parlando gli capitava di fare delle papere. Un'altra voce si insinuò nel suo cuore: " Ma che cosa ha di divino quest'uomo? E' proprio un comune essere umano, come me. Perchè dovrei dar credito a ciò che dice? E dire che lo ritengono infallibile e gli attribuiscono perfino dei miracoli. Secondo me sono tutto un trucco per attirare gente e far soldi!" Così decise di andarsene indignato. Dell'insegnamento del maestro non importò nulla al giovane, dal momento che ora presumeva di sapere abbastanza di lui. Quello stesso giorno, il maestro uscendo dalla sala riunioni, si fermò davanti al giovane, guardò intorno a lui e vedendo ciò che gli altri non vedevano, cioè un manipolo di diavoletti intenti a suggerire sempre nuove ragioni, con una voce dolce disse a loro: " Miei cari, non c'era bisogno che sprecaste tante energie per impedirgli di venire a me. Questo giovane è sempre stato dalla vostra parte fin dal principio. Egli crede di avere già tutto, non gli passa nemmeno per la mente di cercare e chi non cerca .... non trova!:
"Questo è il destino di coloro i quali, nella loro ricerca di Dio, sono pronti a lasciare tutto, tranne l'idea che si sono fatti di Lui!"

Dedicato a tutti Voi dal Mio cuore al Vostro cuore
con affetto Giovanni Govardhan Cini
DESIDERATA
Va in mezzo al rumore e alla fretta e ricorda quanta pace ci può essere nel silenzio. Finchè è possibile senza doverti arrendere conserva i buoni rapporti con tutti. Di la tua verità con calma e chiarezza e ascolta gli altri, anche il noioso e l'ignorante. anch'essi hanno una loro storia da raccontare. Evita le persone prepotenti e aggressive, esse sono un tormento per lo spirito. Se ti paragoni agli altri, puoi diventare vanitoso e aspro, perchè sempre ci saranno persone superiori e inferiori a te. Rallegrati dei tuoi risultati come dei tuoi progetti. Mantieniti interessato alla tua professione, benchè umile, è un vero tesoro nelle vicende mutevoli del tempo. Sii prudente nei tuoi affari, poichè il mondo è pieno di inganno. Ma questo non ti impedisca di vedere quanto c'è di buono; molte persone lottano per alti ideali e dappertutto la vita è piena di eroismo. Sii te stesso. Specialmente non fingere di amare. Non essere cinico riguardo l'amore, perchè a dispetto di ogni aridità e disillusione esso è perenne come l'erba. Accetta di buon grado l'insegnamento degli anni, abbandonando riconoscente le cose della giovinezza. Coltiva la forza D'animo per difenderti dall'improvvisa sfortuna. Ma non angosciarti con fantasie. Molte paure nascono dalla stanchezza e dalla solitudine. Al di là di ogni salutare disciplina, sii delicato con te stesso. Tu sei un figlio dell'universo, non meno degli alberi e delle stelle. Tu hai un preciso diritto di essere qui. E che ti sia chiaro o no, senza dubbio l'universo va schiudendosi come dovrebbe. Perciò sta in pace con Dio, comunque tu lo concepisca e qualunque siano i tuoi travagli e le tue aspirazioni, nella rumorosa confusione della vita conserva la pace con la tua anima. Nonostante tutta la sua falsità, il duro lavoro e i sogni infranti, questo è ancora un mondo meraviglioso.
Sii prudente.
FA DI TUTTO PER ESSERE FELICE.
Manoscritto del 1692, trovato a Baltimora


IL VERO SACRIFICIO
Un grande re ascoltava il sermone del Buddha che parlava della rinuncia e del sapersi accontentare, ed ebbe l’improvviso desiderio di guadagnarsi l’approvazione del grande Maestro. Il Buddha teneva sempre con sé un tamburo a sonagli ed un giorno, un suo discepolo gli chiese: “Maestro, perché tieni sempre accanto a te questo Tamburello?” il Buddha rispose: “ Perché un giorno suonerò questo tamburo quando si avvicinerà a me la persona che avrà compiuto il più grande sacrificio.” E tutti si chiesero chi mai sarebbe stato. Il re che aveva sentito questa dichiarazione, ritornò al suo palazzo e fece caricare una notevole quantità di tesori nella groppa dei suoi elefanti, poi si mise in viaggio per portare questi beni alla presenza del Buddha, certo di ottenere la sua benedizione. Lungo la strada, una vecchina gli si avvicinò e lo supplicò: “ ho fame, potete darmi qualcosa da Mangiare? Il re prese il frutto di melograno e glielo porse dalla palanchina. La vecchia se ne andò in cerca della strada per arrivare dal Buddha e faticò non poco per trovarla. Nel frattempo il re arrivò nella dimora del Buddha, fece portare davanti a lui gli elefanti con il loro carico di immense ricchezze ed attese ansiosamente il suono del tamburo. Proprio in quel momento giunse la vecchina, stanca e affaticata, e con grande dolcezza pose ai piedi del maestro il frutto che le era stato regalato. Il Buddha prese il melograno con un sorriso e subito dopo suonò il tamburo. Il re rimase sorpreso ed irritato e con voce roca ansimò: “ Swami! Io vi ho portato beni di una ricchezza inestimabile e voi suonate il tamburo per il melograno? Che sacrificio è mai questo?” il Buddha con voce amabile rispose: “il sacrificio non si valuta in termini di quantità, è la qualità che conta. Voi siete un re ed è naturale che voi offrite oro e pietre preziose, ma questa donna non aveva nemmeno di che mangiare e questo frutto rappresentava il suo unico pasto; avrebbe potuto mangiarlo e soddisfare la sua fame, ma non lo ha fatto e lo ha offerto a me . quale sacrificio è più grande di questo? Non è sacrificio offrire qualcosa di superfluo, ma rinunciare a ciò che ti è caro ed essenziale per te.”
SE SAI AMARE
Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c'è un momento per l'inizio e un momento per la fine e questo non crea una ferita. Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere e ringrazi l'altro: "Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono". Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore, con il cuore colmo di riconoscenza. Se sai come amare, saprai come separarti.
